La degenerazione dello Stato operaio

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50 anni dopo la morte di Stalin, 15 anni dopo la perestroika, 11 anni dopo la scomparsa dell'Urss, dove va la Russia ? - Cercle Léon Trotsky
25 aprile 2003

Lenin aveva intuito questo fenomeno contro cui aveva impegnato battaglia. Ma morì nel gennaio 1924 . Da quel momento, Trotski incarnò e diresse la lotta dei bolscevichi fedeli agli ideali dell'ottobre contro la degenerazione del primo Stato operaio, alla testa del quale, diceva, si era imposta una "casta incontrollata, altro che socialista."

Trotski e i suoi compagni condussero questa lotta innanzitutto in Urss, in seno al partito bolscevico. Ma già alla fine degli anni venti, questo partito era diventato la cinghia di trasmissione del potere di Stalin appoggiatosi alla nascente burocrazia.

E' di Trotski l'analisi marxista rivoluzionaria della società sovietica burocratizzata. Nel testo in cui l'ha fatta in modo più sistematico, la rivoluzione tradita, Trotski diceva con insistenza : "temiamo soprattutto, nella nostra analisi, di fare violenza al dinamismo di una formazione sociale che non ha precedenti e non conosce analogie". Ecco quello che dice Trotski sui fondamenti sociali e le modalità con cui la burocrazia esercita il suo parassitismo :

"(...) La nazionalizzazione del suolo, dei mezzi di produzione, dei trasporti, degli scambi, come pure il monopolio del commercio estero, formano le basi della società sovietica. E queste conquiste della rivoluzione proletaria definiscono ai nostri occhi l'Urss come uno Stato proletario.

Per la sua funzione di regolatrice e di intermediaria, (...) per l'utilizzazione nel suo interesse dell'apparato dello Stato, la burocrazia sovietica rassomiglia a qualsiasi altra burocrazia (...). Ma se ne distingue pure per caratteristiche di estrema importanza. Sotto nessun altro regime, la burocrazia ha raggiunto una simile indipendenza. Nella società borghese, la burocrazia rappresenta gli interessi della classe possidente e colta, che dispone di un gran numero di mezzi di controllo sui suoi amministrati. La burocrazia sovietica si è posta al disopra di una classe (il proletariato) che usciva appena dalla miseria e dalle tenebre e non aveva tradizioni di comando e di egemonia. (...) In questo senso, non si può negare che sia qualcosa di più di una semplice burocrazia. Essa è lo strato sociale privilegiato e dominante nella società sovietica, nel significato più ampio della parola.
(...) Ma il fatto stesso che si sia appropriata del potere in un paese in cui i mezzi di produzione più importanti appartengono allo Stato, crea fra essa e le ricchezze nazionali rapporti interamente nuovi. I mezzi di produzione appartengono allo Stato. Lo Stato appartiene in qualche modo alla burocrazia. (...) La burocrazia non ha creato una base sociale per la sua dominazione, sotto forma di condizioni particolari di proprietà. Essa è obbligata a difendere la proprietà dello Stato, fonte del suo potere e dei suoi redditi."

Durante più della metà della sua storia, la società sovietica ha subito la dittatura personale assoluta di Stalin. Questo è tornato d'attualità recentemente, poiché Stalin morì cinquant'anni fa, il 5 marzo del 1953. E approfittiamo dell'occasione per ricordare che a quell'epoca, i trotskisti erano soli a denunciare, in nome del comunismo, questa dittatura odiosa. E spesso quelli che inneggiavano allo stalinismo quando era all'apice della sua potenza sono gli stessi che si fanno oggi gli accusatori più violenti, non dello stalinismo bensì del comunismo.