Ecco il racconto dell'ascesa del miliardario Potanin, fatto da Iurii Afanassiev che fu, alla fine dell'Urss, un noto membro della squadra dei deputati "democratici" intorno ad Eltsin.
Alla fine della Perestroïka, "la funzione principale dei centri di «creazione» (formati dall'apparato del Komsomol di cui era membro Potanin) era di procedere sotto lo stretto controllo della nomenclatura del partito e del KGB ad un trasferimento degli attivi del PCUS (il partito al potere) e dello Stato verso società private o società miste che già all'epoca costituivano una rete molto fitta. (...) E' importante sottolineare che non furono chissà quali nuovi russi, appena arrivati nel mondo degli affari, ad essere i primi architetti, i veri creatori di questo capitalismo criminale : furono membri della nomenclatura o del partito o della sfera economica : direttori di grandi imprese, dirigenti di dipartimenti ministeriali e di grandi amministrazioni. Quindi questo sistema fu creato da quelli che, già all'epoca sovietica, controllavano in realtà le più grandi imprese, che disponevano dei flussi finanziari e delle risorse minerarie. Legalizzarono progressivamente la loro situazione per arrivare con vari mezzi alla situazione attuale.
In particolare, si potevano indovinare i veri padroni dietro i giovani e dinamici dirigenti del Komsomol che dirigevano ufficialmente i "centri di creazione". Erano personaggi del vertice della gerarchia del partito e del sistema economico, ma che preferivano rimanere nell'ombra. Alcuni dei giovani dirigenti del Komsomol poterono qualche volta sorpassare i loro padroni nascosti e, quando non caddero sotto le pallottole di un sicario, divennero loro stessi oligarchi di primo piano.
Vladimir Potanin fu uno di loro.
"Il destino ne ebbe cura" come dice Pushkin a proposito di uno dei suoi eroi. "Nacque nella famiglia di un funzionario che occupava un alto posto nel sistema del commercio estero" prima di raggiungere lui stesso "la struttura in carica dell'esportazione dei metalli non ferrigni". Membro attivo della direzione del Komsomol, "al futuro oligarco furono assegnate le imprese più delicate, come la creazione dell'associazione per le relazioni internazionali Interros. Essa beneficiò della protezione di Cilin, vice del ministro delle relazioni economiche con l'estero e di Prokhorov che era il responsabile del dipartimento in carica delle operazioni d'esportazione in valute" alla Banca del Comecon (una specie di mercato comune dei paesi d'Europa centrale e orientale dipendenti dell'Urss). "Grazie alla sua rete di relazioni, Potanin potè ottenere senza difficoltà delle licenze per operazioni di esportazione "speciali" e si lanciò in quella degli armamenti", sottraendo una parte di quelli delle truppe sovietiche che tornavano dalla Germania. "Poi Potanin effettuò, sin dal 1993, le sue operazioni più importanti tramite una nuova struttura chiave : la banca unificata per l'importazione e l'esportazione (Oneksimbank) che veniva ancora chiamata «la la banca di Soskovets» dal nome di quello che assicurò la campagna elettorale del partito di governo" e "fu vice primo ministro nel 1993 e uno dei leader del lobby industriale".