16 settembre 2003-risposta di Lutte Ouvrière alla Ligue Communiste Révolutionnaire

Imprimer
Carteggio Lutte Ouvrière-Ligue Communiste Révolutionnaire
giugno-settembre 2003

All'ufficio politico della LCR

Cari compagni,

Il comitato centrale di Lutte Ouvrière, riunito questo fine settimana, ha esaminato il contenuto della vostra lettera del 10 settembre riguardo ai negoziati tra le nostre due organizzazioni per la costituzione di liste comuni alle elezioni regionali ed europee del 2004.

Troverete qui di seguito quanto il nostro CC sottometterà al nostro congresso di dicembre 2003.

Beninteso, questa piattaforma sarà accompagnata dalle conclusioni alle quali le nostre delegazioni incaricate di questa negoziazione saranno giunte, speriamo, ed è su questo insieme che il congresso si pronuncerà.

Già da ora, possiamo confermarvi che siamo pronti ad un incontro di delegazioni LO/LCR per realizzare un accordo sulla base della vostra lettera.

Fate una lista dei punti sui quali potrebbe portare una campagna comune.

Riassumendo:

- L'opposizione al governo Chirac-Raffarin.

- Un piano di urgenza per salvaguardare gli interessi dei lavoratori, tra l'altro la difesa dell'occupazione, il divieto dei licenziamenti collettivi

- La difesa della protezione sociale e delle pensioni,

tutti punti che noi apprezziamo tanto più che sono stati il centro delle nostre diverse campagne precedenti.

- E diversi altri punti che possiamo accettare con riserva d'inventario e di ponderazione tra di loro.

- Un punto che solleverà ciò nonostante una discussione approfondita é, nella campagna delle europee, il problema della costituzione europea poiché se evidentemente non difendiamo quest'ultima, non difenderemo neanche la costituzione borghese della Francia, vale a dire che non potremmo opporre la costituzione nazionale ad una costituzione europea. Bisognerà dunque, per esempio, metterci d'accordo su una presentazione popolare di un'Europa socialista.

Ma d'altra parte, tutti questi punti costituiscono una ben lunga enumerazione che non lascia spazio all'argomentazione per convincere. Noi siamo per limitare l'asse della nostra campagna ad alcuni di questi punti, da discutere tra di noi, ma di non elencarli tutti anche se siamo d'accordo con tutti.

Per l'aspetto pratico e concreto, ci dichiariamo favorevoli :

1) ad un accordo nazionale tra le nostre due organizzazioni, i capolista sarebbero dei responsabili delle nostre due organizzazioni. Benché questo punto non sia stato precisato nella nostra prima lettera, va da sé che era implicito. Aggiungeremo, ma è sicuramente inutile, che questa ripartizione sarà uguale ed equilibrata tra LO e la LCR, e che la composizione di ogni lista sarà paritaria, rispettando l'alternanza dei sessi (liste dette "chabada") e l'alternanza di appartenenze a LO e alla LCR.

Non parlate della sigla di queste liste ma vi ricordiamo che noi auspichiamo che sia "lista Lutte Ouvrière-Ligue Communiste Révolutionnaire".

2) La vostra formulazione "nel caso in cui dei gruppi o dei militanti vorrebbero raggiungere il quadro fissato dalle nostre due organizzazioni" è una formulazione che potremmo accettare se tali gruppi o organizzazioni accettano realmente il quadro così come noi l'avremo fissato, senza voler imporci modificazioni notevoli, il tutto essendo deciso in comune dalle nostre due organizzazioni.

3) Per quanto riguarda la dichiarazione d'intenti, noi non saremmo opposti ad adattamenti regionali a condizione, come lo proponete, che siano discussi a livello nazionale al fine di evitare venti negoziazioni locali di piattaforme.

Ciononostante la taglia delle dichiarazione d'intenti è limitata e non bisognerà che questi problemi prendano il passo su quanto abbiamo da dire al livello nazionale, a meno che non ci si integrino a titolo di esempi locali.

4) Per il secondo turno delle regionali, siamo perfettamente d'accordo sul fatto che le nostre liste non daranno consegne di voto, tanto più che era la nostra posizione iniziale. E, certamente, siamo d'accordo sul fatto che non ci sia, al secondo turno delle regionali, fusione delle nostre liste con le liste della sinistra plurale.

Se c'è un rischio di vittoria del FN contro una lista di sinistra, possiamo prevedere di invitare a votare per la lista di sinistra, caso per caso, ma ciò dovrebbe essere l'oggetto di un accordo a livello nazionale.

Dunque c'incontreremo al più presto.

Per quanto riguarda l'inizio della vostra lettera, ci teniamo a dirvi che non cerchiamo volontariamente e inutilmente di rendere le nostre relazioni più tese, poiché non abbiamo fatto altro che rispondere alle vostre affermazioni.

Parlate di spirito di chiusura da parte nostra. Sembrate dimenticare che siamo noi ad aver preso l'iniziativa di questi scambi e che non è certo la prima volta nella nostra storia comune. La diffidenza che esprimiamo rispetto ad eventuali alleati locali non è una diffidenza a priori ma poggia su una ben lunga esperienza e conoscenza del panorama politico.

Voi dite che questa diffidenza è condannabile, eppure si tratta di una diffidenza politica. Affermate che l'essenziale è il contenuto politico di una campagna comune -affermazione con la quale siamo perfettamente d'accordo- ma, giustamente, noi non vogliamo lasciar trasformare il contenuto della nostra campagna comune dall'apporto di militanti che difendono idee che non sarebbero le nostre. Una politica è un tutto, non un montaggio.

Dite che non abbiamo fatto niente per favorire le relazioni tra le nostre organizzazioni ed i nostri militanti ma, tanto nella campagna della presidenziale che nella lotta degli insegnanti, neanche voi avete fatto alcunché per favorire le relazioni tra le nostre due organizzazioni ed i nostri militanti. Certo, le considerazioni di interesse politico comune, prenderanno il passo sulle ferite che possono sussistere, ma permetteteci di fare, un po', quanto vi permettete di fare largamente.

Vi facciamo notare che, durante la campagna presidenziale, non abbiamo ad alcun momento formulato la minima critica contro la LCR o il suo candidato. Il che non è certo il vostro caso.

Nello stesso modo durante il movimento degli insegnanti, mai, durante intere settimane, abbiamo criticato o attaccato la LCR. Abbiamo affermato il nostro punto di vista senza polemizzare ma non abbiamo detto niente contro la LCR, soprattutto presso i giornalisti (contrariamente a quanto affermate).

Il diritto di critica e di difendere le proprie idee non è a senso unico e non è limitato al vostro uso esclusivo.

In seno alla LCR, esistono numerose sensibilità diverse e, se accettiamo di credere che i militanti del LCR sono politicamente disciplinati e seri, non ci teniamo, tramite discussioni locali, a vedere rimessi in discussione i nostri accordi nazionali. E' per questo che, benché tutto possa essere discusso localmente tra i nostri compagni rispettivi, ci teniamo a che tutto quanto potrebbe porre problema sia risolto al livello nazionale, senza rimandare nulla a decisioni locali.

Nell'attesa di incontrarvi, vogliate accettare, cari compagni, i nostri saluti rivoluzionari.

Per il Comitato Esecutivo di Lutte Ouvrière,

Georges Kaldy e Jean-Pierre Vial