Un regime "progressista" ?

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L'Iraq obiettivo e vittima delle grandi manovre dell'imperialismo - Cercle Léon Trotsky
8 novembre 2002

Quel periodo dell'inizio degli anni 1970 fu il periodo in cui il regime iracheno passava per un regime progressista. Infatti aveva rafforzato i suoi legami con l'Unione sovietica, fino al punto da firmare un patto di amicizia sovietico- iracheno. E per di più aveva deciso la nazionalizzazione dell'Iraq Petroleum Company il 1 giugno 1972.

Questo radicalismo del regime va però relativizzato, in quanto questa nazionalizzazione alla quale l'Iraq aspirava da tanto tempo si svolgeva in un contesto in cui i grandi trust petroliferi stessi cercavano di disimpegnarsi dalla proprietà dei pozzi di petrolio.

Infatti, era l'epoca del primo choc petrolifero, cioè un aumento brutale del 368% del prezzo del petrolio greggio tra l'ottobre 1973 e il settembre 1974. La decisione fu presa dai grandi trust del petrolio, ma questi preferivano rigettarne la responsabilità politica sui paesi produttori. Per questo, nell'arco di pochi anni, lasciarono un certo numero di questi paesi nazionalizzare una parte o la totalità dei loro pozzi, dall'Algeria alla Libia, all'Iran, e fino alla tanto filoamericana Arabia Saudita.

Bisogna dire che questo non fu un grande sacrificio per i trust, poiché i loro enormi profitti venivano dalla raffinazione, dal trasporto e dalla distribuzione, e la produzione stessa ne rappresentava solo una minima parte.