I curdi, vittime del regolamento politico e degli interessi petroliferi

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L'Iraq obiettivo e vittima delle grandi manovre dell'imperialismo - Cercle Léon Trotsky
8 novembre 2002

Gli accordi del 1922 lasciavano però aperta la questione del tracciato del confine nord dell'Iraq. L'argomento era tra i più spinosi : da un lato, il controllo del bacino petrolifero di Mosul dipendeva dal tracciato di questa frontiera. Dall'altro, la soluzione data a questa questione si scontrava con le rivendicazioni nazionali e con la mobilitazione del popolo curdo.

Questa mobilitazione era cominciata molto presto, incoraggiata dalla sconfitta della Turchia e dal caos politico presente allora in Persia. Le truppe britanniche risposero brutalmente. Lo stesso Winston Churchill, allora ministro delle colonie, raccomandò alla RAF -la Royal Air Force, l'esercito aereo britannico- di fare uso di gas asfissianti contro gli insorti - il che dimostra che in Iraq i primi ad utilizzare le armi di distruzione di massa di cui Bush parla tanto oggi furono infatti le potenze imperialiste. E questo senza mezzi termini !

Nel mosaico di popoli che avevano subito il dominio dell'Impero ottomano così a lungo, il popolo curdo era senz'altro uno di quelli che speravano di più nel suo crollo. Nel 1920, il trattato di Sèvres propose addirittura, insieme allo smantellamento della Turchia, la formazione di uno Stato curdo indipendente. Ma questo trattato contro la Turchia provocò in questo paese un'ondata nazionalista, sotto la direzione di Mustafa Kemal, che lo fece fallire. E così non ci fu neanche uno stato curdo.

In Iraq le truppe britanniche da parte loro condussero per più di due anni una guerra sanguinosa contro i curdi. Ancora una volta i bombardieri della R.A.F. furono in prima linea nella distruzione sistematica di villaggi e di accampamenti di montagna dove i guerriglieri curdi iracheni si rifugiavano ; nel dicembre 1924 fu attaccata persino la grande città curda di Suleimania.

Se la Gran Bretagna era così decisa a conservare un controllo totale su questa parte del Kurdistan, era perché Mustafa Kemal ne rivendicava l'annessione alla Turchia per poter disporre del petrolio di Mosul. Nel 1925, la Società delle Nazioni diede la sua risposta. Il petrolio di Mosul doveva rimanere sotto controllo britannico. Ma al tempo stesso la situazione del popolo curdo si aggravò notevolmente. Invece di essere tagliato in due come prima, tra l'impero ottomano e la Persia, era ormai tagliato in quattro Stati : la Turchia, la Siria sotto mandato francese, l'Iraq sotto mandato inglese e l'Iran !

D'altra parte l'annessione di questa parte del Kurdistan creò, nel nord dell'Iraq, una polveriera che includeva un quinto della popolazione del paese, tanto più esplosiva in quanto nessun regime iracheno diede veramente ai Curdi i diritti democratici, culturali e linguistici che gli furono promessi tanto spesso.