Sul piano militare, adesso c'era il comando unico, in mano a ufficiali tra cui molti non aspettavano che la buona occasione per passare con Franco.
Soprattutto, gli operai, i contadini, i soli che avevano avuto la forza ed il coraggio di battere il sollevamento militare quando insorsero per un mondo migliore, non avevano più fiducia né nei loro ufficiali né in ciò che la vittoria militare poteva apportargli. Come battersi con entusiasmo per una repubblica che restituiva la terra ai proprietari e che somigliava sempre più al regime opposto?
Desideroso di sedurre la borghesia, il governo presentò ormai la guerra come una guerra d'indipendenza nazionale. Preconizzò la riconciliazione di tutti gli Spagnoli contro Hitler e Mussolini. Tese la mano ai fascisti ed alla borghesia spagnola che sapeva bene essere dalla loro parte. La propaganda sciovina del governo imitava alla lettera quella di Franco.
Ma in quanto rappresentante della borghesia spagnola, il governo Negrin doveva cedere il posto poiché quest'ultima aveva scelto Franco.
Il governo repubblicano non sperava altro che l'Inghilterra e la Francia si intromettano per spingere Franco ad accettare un compromesso. Ma questi due paesi imperialisti che avevano interessi in Spagna avevano due ragioni per non ostacolare la vittoria di Franco. Questi era sicuramente più efficace per domare a lungo la classe operaia, e non bisognava spingerlo unicamente nelle braccia di Hitler e di Mussolini. Perciò ricevette anche, discretamente, l'appoggio dell'Inghilterra e della Francia che iniziarono a corteggiarlo.
Il mito di un aiuto possibile, perfino certo, delle grandi potenze servì nel campo repubblicano come argomento per spiegare alle masse che non bisognava far niente che potesse indisporre i rappresentanti dei governi francese e inglese, fino a far sparire i graffiti rivoluzionari dai muri di Barcellona !
E, in piena battaglia dell'Ebro, il governo Negrin accettò di ritirare dalla lotta le Brigate internazionali, col pretesto di dimostrare unilateralmente che il governo era pronto a rinunciare ad ogni aiuto straniero.
Il proseguimento della guerra da parte di Negrin non aveva altra ragione che ottenere qualche garanzia da parte di Franco. Ma questi, ormai sicuro della vittoria, esigeva una capitolazione senza condizioni.
A marzo 1938, l'aviazione italiana fece subire a Barcellona dei bombardamenti che fecero 1200 morti. La città era ormai minacciata.
La CNT scelse allora di partecipare di nuovo al governo Negrin che pure continuava a perseguitare ed assassinare i suoi propri militanti. Fece appello all'arruolamento di 100000 volontari per risollevare la situazione militare.
Ma, il 25 gennaio 1939, Barcellona era presa senza combattimento dalle truppe di Franco.
La Francia e la Gran Bretagna riconobbero il governo di Franco fin dal 27 febbraio. Le truppe franchiste entrarono a Madrid il 27 marzo e si impossessarono di tutto il paese il 31 marzo 1939.