La creazione del governo Negrin
Con i fatti di maggio, l'equilibrio delle forze si spostò verso la destra a scapito del proletariato. Il giorni del governo Caballero, che aveva espresso il rapporto di forza presente nell'estate 1936, ma che da allora aveva fatto di tutto per modificarlo in favore della borghesia, erano contati. Tanto l'ala destra del Partito socialista che il Partito comunista volevano sbarazzarsene. Largo Caballero tentò di resistere qualche giorno denunciando sul suo giornale "Adelante", il 9 maggio, la politica che sarà quella del suo successore: "Se il governo applicasse le misure repressive richieste dalla sezione estera del Komintern, agirebbe come un governo Gil Robles o Lerroux, distruggerebbe l'unità della classe operaia e ci esporrebbe al pericolo di perdere la guerra e di minare la rivoluzione... Un governo composto in maggioranza da rappresentanti del movimento operaio non può utilizzare metodi che sono l'appannaggio di governi reazionari e di tendenze fasciste". Effettivamente si trattava di mettere in piedi un governo che proceda ad una repressione aperta contro i lavoratori rivoluzionari. La destra del Partito socialista ed il Partito comunista erano più adatti. Caballero fu sostituito da Negrin, suo ex ministro delle Finanze. Gli anarchici non facevano più parte del governo centrale (a giugno si dimisero anche dal governo catalano, dopo aver contribuito alla disfatta della rivoluzione).
Un regime che somiglia sempre piu' a quello di Franco
Si installò una dittatura sanguinaria che attaccò prima il POUM, messo fuori legge. Tutta l'estate 1937 fu segnata dal terrore contro i militanti rivoluzionari, terrore che continuò fino alla fine della guerra. Fu il socialista Prieto che creò lo strumento del terrore, il SIM, il Servizio d'Inchieste militari, vera succursale della GPU. La polizia spagnola e gli agenti del GPU agirono mano nella mano per arrestare, torturare, assassinare i militanti trotskisti, poumisti, anarchici, o della sinistra socialista. La scomparsa di Andrès Nin ed il suo assassinio da parte degli sbirri di Stalin provocarono un enorme scandalo, ma i rapimenti, le torture, le esecuzioni continuarono lo stesso. Tutte le vittime erano accusate di essere vendute a Franco. Stalin volle finanche montare un processo per alto tradimento contro i dirigenti del POUM sullo stile dei processi di Mosca che giungevano al culmine dall'agosto 1936. Non ci riuscirono ma i dirigenti del POUM restarono in prigione fino alla fine della guerra. I giornali rivoluzionari furono vietati, la censura sempre più pesante, le organizzazioni rivoluzionarie messe fuori legge, i loro locali saccheggiati e chiusi. Il terrore esercitato dal SIM continuò fino alla fine della guerra, compreso sul fronte. Decisamente, la famosa repubblica democratica borghese non poteva che essere una dittatura.
Sul piano sociale, la lotta contro le collettività industriali, la collettivizzazione delle terre, cercò di rimettere i mezzi di produzione nelle mani dei vecchi proprietari, nella misura del possibile. Negrin lo garantì a quelli che erano fuggiti o passati coi franchisti. Prieto mandò l'armata di Lister, un dirigente del Partito comunista promosso capo militare, a decollettivizzare con la forza l'Aragona, obbligando tutti i piccoli contadini che si erano associati volontariamente alle collettivizzazioni a riprendere individualmente possesso delle loro proprietà.Queste decisioni economiche che secondo il governo dovevano permettere una miglior efficacia furono al contrario disastrose: di nuovo i piccolo-borghesi, gli intermediari fecero profitti ma la popolazione fu affamata e la produzione crollò dappertutto, compreso nelle industrie belliche. Fu fatto tutto per ammansire le classi ricche ma queste avevano scelto Franco da tempo. La prospettiva di ristabilire una repubblica borghese democratica era un tradimento degli interessi del proletariato : ma era anche un'illusione. La sola alternativa al fascismo era la rivoluzione operaia. La fine della rivoluzione operaia avvicinava il trionfo di Franco.