Editoriale dei bollettini Lutte Ouvrière del 24 gennaio
La settimana scorsa, un progetto di tassa, detta Tobin Tax, su certi movimenti di capitali troppo veloci tra le Borse del mondo intero, e considerati gli unici capitali speculativi, ha molto agitato, al Parlamento europeo, una coalizione di deputati, dal PS all'esponente della destra gollista Pasqua, passando dall'UDF, i Verdi ed il PCF.
Il nome di questo progetto di tassa viene da James Tobin, un economista americano, Premio Nobel di economia ed ex consigliere dei presidenti americani Kennedy e Carter. Come avversario del capitalismo, si può c'è meglio e Pasqua lo ha capito bene. Quel Tobin considera, insieme ad altri finanziari, che questi scambi troppo veloci di capitali intralciano il funzionamento dei mercati borsistici internazionali e che bisognerebbe rallentarli per il bene delle finanze mondiale. Perciò, propone di istituire una misera imposta, dal tasso di uno per mille, sull'acquisto e la vendita di azioni, da un paese all'altro, a troppo breve termine.
Non lo disturba, e non disturba neanche i capitalisti che la pensano come lui, il fatto che la Borsa renda profitti enormi, che i corsi di tutte le azioni aumentino senza tregua -del 50% nel 1999 in Francia- perché i profitti delle più grandi imprese non fanno altro che crescere. Quelli di cui vuole tarpare le ali sono i franco tiratori, quelli che scompigliano la regolare crescita dei profitti e la speculazione borsistica ragionevole.
I deputati socialisti, del PCF, dei Verdi, e Charles Pasqua, si sono ispirati a questo James Tobin per concordare una risoluzione che proponeva di studiare se tale tassa sarebbe utile e possibile per garantire il buon funzionamento dei mercati finanziari mondializzati.
Niente illusioni : non si tratta di tassare più pesantemente i profitti borsistici, questo diventerebbe rivoluzionario.
Tale proposta è stata fatta solo per la platea e Pasqua, che l'ha sostenuta ed è uno dei migliori amici del padronato, sa bene che cosa fa.
Le elette di Lutte Ouvrière nel parlamento europeo non sono in questa sede per garantire un miglior funzionamento dei mercati borsistici mondializzati. Sono lì per essere la voce dei lavoratori ed un granello di sabbia nelle manovre pubblicitarie di questi signori e, ovviamente, Arlette Laguiller e le due altre elette di Lutte Ouvrière hanno votato contro questa proposta e Alain Krivine si è astenuto.
E' successo che il progetto è stato respinto solo con una stretta maggioranza e ne risulta che una parte della stampa, di cui "l'Humanité", ha accusato Arlette Laguiller di aver impedito al progetto di passare. Il PCF ha anche inviato una circolare interna a tutti i suoi responsabili perché riprendano largamente quest'attacco.
Ma se questa votazione del parlamento europeo fosse stata tanto importante per i lavoratori, come mai erano assenti una parte dei deputati socialisti, di quelli dei Verdi, e lo stesso Robert Hue ? Robert Hue era al ricevimento del ministro dei Trasporti PCF J-C Gayssot, dove ha incontrato genti così interessanti come Jean-Luc Lagardère, amministratore delegato del consorzio Matra-Hachette. Se fossero stati presenti, la loro famosa proposta sarebbe passata, con il voto di Arlette Laguiller o meno.
Di più, il Partito socialista, PC e Verdi, che in Francia sono maggioritari nel Parlamento e dirigono il governo, potrebbero instaurare tale tassa se lo ritenessero utile. Non l'hanno fatto e neanche proposto. L'hanno proposto solo laddove questo è il più inefficace, nel parlamento di Strasburgo che non ha alcun potere esecutivo.
In effetti questa tassa non diminuirebbe affatto i problemi dei lavoratori, non ostacolerebbe le concentrazioni e le chiusure di imprese, non diminuirebbe la disoccupazione, non impedirebbe alla legge Aubry cosiddetta delle 35 ore di permettere al padronato di imporre la flessibilità degli orari di lavoro, come per esempio il lavoro del sabato laddove non esisteva. Questi sono i problemi dei lavoratori e la tassa Tobin è solo aria fritta.