In cerca dei favori dell'imperialismo.

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L'Iraq obiettivo e vittima delle grandi manovre dell'imperialismo - Cercle Léon Trotsky
8 novembre 2002

Durante il decennio del consolidamento della dittatura, l'atteggiamento delle potenze imperialiste fu di un cinismo totale. Le capitali occidentali protestavano fortemente ogni volta che il regime toccava i privilegi delle compagnie petrolifere e ad ogni accordo che firmava con l'URSS, mentre esprimevano solo una cortese indifferenza di fronte ai massacri di curdi o di comunisti.

Le intese del Baas con Mosca e il suo discorso antimperialista erano solo destinati a negoziare un miglior posto nell'ambito dell'imperialismo. Questo tipo di politica non aveva niente d'originale all'epoca : molti regimi del terzo mondo l'avevano praticata.

Peraltro, molti "importanti cantieri" finanziati con i redditi del petrolio, furono attribuiti a grandi imprese americane, e questo mentre gli Stati Uniti continuavano a rifiutare ogni tipo di relazione diplomatica con il regime del Baas. Quanto al commercio, a parte gli armamenti, i principali fornitori dell'Iraq nel 1979 erano in questo ordine : prima il Giappone e poi la Germania, e dopo la Francia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

Nel campo delle vendite d'armi, la Francia occupò rapidamente il posto di secondo fornitore del regime iracheno, dopo l'Unione sovietica. Da quando erano state ristabilite nel 1963, le relazioni franco-irachene erano fra le più redditizie, da una parte come dall'altra. La Francia era diventata il maggiore cliente del petrolio iracheno. Tra il 1974 e il 1980, Giscard d'Estaing e Saddam Hussein si erano fatti visite reciproche, ciascuno due volte. E soprattutto, nel 1976, Giscard d'Estaing era stato il primo dirigente occidentale a firmare un contratto ufficiale di vendita d'armi all'Iraq.

In questa occasione Chirac allora primo ministro aveva descritto Saddam Hussein come "un dirigente realista, cosciente delle sue responsabilità, preoccupato dell'interesse del suo paese e del buon equilibrio di questa regione del mondo". Si riferiva forse al modo in cui Saddam Hussein aveva sistemato il Kurdistan iracheno, trasformandolo in un immenso campo di deportazione ? E senz'altro era anche per il buon equilibrio di questa regione del mondo che le grandi imprese francesi avevano cominciato la costruzione della centrale nucleare irachena di Tamuz, con il beneplacito di Giscard d'Estaing ?