UN INCONTRO TRA LAVORATORI DI LUTTE OUVRIÈRE E DI LOTTA COMUNISTA

Il testo di Lutte ouvrière
10 gennaio 2025

Da "Lutte de classe" n° 245 - Febbraio 2025

Il 12 e 13 ottobre 2024 si è tenuto a Parigi un incontro tra lavoratori militanti di Lotta comunista e di Lutte ouvrière, con l'obiettivo di scambiare le esperienze e pratiche di intervento. Di seguito sono riportate le sintesi dell'incontro e dei problemi sollevati, così come sono state elaborate da ciascuna delle due organizzazioni.

Il testo di Lotta comunista

Davanti alle guerre della crisi dell'ordine, con un riarmo mondiale incipiente, gli internazionalisti devono lavorare su tutti i fronti per l'unificazione di classe, contro tutti i nazionalismi, grandi e piccoli.

La Cina nuova superpotenza imperialista pone problemi alle vecchie potenze, dalla concorrenza su settori di eccellenza come elettronica e l'industria dell'auto, fino alla lotta per una nuova ripartizione delle sfere d'influenza.

In Europa i padroni stanno incrementando la pressione per l'aumento della competitività sul terreno industriale, politico e militare. Cinico sfruttamento e razzismo sono utilizzati a piene mani contro i giovani lavoratori che arrivano nei nostri paesi da tutto il mondo.

La lotta per radicare delle salde posizioni internazionaliste nella classe operaia europea è l'unica linea di difesa contro le politiche dell'imperialismo.

Un dialogo, una riflessione collettiva, uno scambio di esperienze tra lavoratori internazionalisti, un confronto sulle iniziative di lotta in corso, sia sul piano sindacale, sia sul piano politico possono costituire un seme fecondo per le sfide del presente e del futuro.

È stata questa ricerca di uno scambio di esperienze e di una riflessione collettiva a spingerci a organizzare l'incontro, che ha coinvolto compagni che lavorano nell'industria, nei trasporti, nelle

telecomunicazioni e nella sanità. Lo spirito del confronto è stato a giudizio di tutti positivo, sulla base, come rilevava un intervento nel dibattito, della condivisione dell'obiettivo della costruzione di

un'organizzazione rivoluzionaria in una situazione tutt'altro che rivoluzionaria.

Un altro degli interventi a conclusione del confronto rilevava elementi comuni nel lavoro militante e nell'abnegazione in esso investita, pur con diversità nei metodi e nelle attività, ed anche nei contenuti. In molti interventi è stata sottolineata la centralità del lavoro politico, anche nei luoghi di lavoro, sui temi della situazione internazionale, su cui non si è potuto che tratteggiare a grandissime linee un'analisi.

È stata messa in primo piano l'importanza del tema dell'unità dei proletari di tutti i paesi come unica forza capace di portare fuori l'umanità dalla barbarie delle guerre continuamente generate dall'imperialismo. Per porre fine ai massacri in Medio Oriente come alla guerra in Europa la posizione comune è che si debba lavorare per l'unità dei lavoratori arabi, palestinesi e israeliani,

come di quelli russi e ucraini contro tutte le manovre e gli intrallazzi borghesi.

In questa chiave, da un lato si è ricordato l'esempio dello sciopero indetto dalla FIOM di Genova contro la guerra in Ucraina, dall'altro è emersa l'importanza anche dei legami internazionalisti con i lavoratori immigrati che in moltissime situazioni, evidenti gli esempi dei cantieri navali, sia a St Nazaire che a Sestri Ponente, affiancano nei luoghi di lavoro i lavoratori autoctoni: se a St Nazaire

si è sviluppato un rapporto con i lavoratori détachés, i compagni di Lotta Comunista, a Sestri e non solo, stanno sperimentando con efficacia, accanto alle lotte per migliorare le condizioni di lavoro fianco a fianco, gli strumenti delle scuole di italiano e del volontariato di classe. Su queste esperienze ci si è confrontati, senza nascondere dubbi, ma con l'intento di comprenderne motivazioni e risultati.

Analogo confronto c'è stato sulle considerazioni emerse in molti interventi dei compagni di Lutte Ouvrière a proposito dell'utilizzo delle campagne elettorali, così come sugli strumenti di propaganda e di agitazione: lo svolgimento di campagne politiche, le modalità di diffusione del

giornale politico, anche in relazione alle forme del dispotismo aziendale, così come il suo ruolo di organizzatore collettivo nella costruzione di sfere d'influenza della nostra politica, non sono uguali nelle nostre esperienze.

Un tema sviluppato da molte angolature è stato anche quello degli strumenti di discussione e di attivizzazione di simpatizzanti: nell'esperienza dei compagni di Lutte Ouvrière è importante il ruolo dei bollettini d'impresa, accanto all'invito a iniziative di propaganda e alle Feste di partito; in quella dei compagni di Lotta Comunista è centrale il ruolo dei Circoli Operai, in cui tutte le attività e tutti i settori della vita di partito si intrecciano e trovano un punto di organizzazione, anche con un lavoro

sistematico di invito a riunioni politiche; alcuni dei compagni più giovani hanno sottolineato l'intreccio tra l'attività studentesca e la successiva esperienza in fabbrica.

Discussione ampia c'è stata sulla natura dei sindacati oggi, e sull'uso che i rivoluzionari ne possono fare: da parte dei compagni di Lutte Ouvrière si parla di sindacati come istituzione borghese, mentre per Lotta Comunista si tratta di uno strumento di classe in cui si svolge una battaglia per dirigerlo, in cui i rivoluzionari possono contrastarne l'uso da parte di burocrazie socialimperialiste. Comune peraltro è l'esperienza del sindacato come ambito in cui il lavoratore tende a indirizzarsi, così come la condizione per cui è oggi più frequente che i rivoluzionari si trovino ad occupare posti di responsabilità sindacale.

Varie sono state le esperienze pratiche di lotta riportate nel dibattito, dalla lotta contro la chiusura della Fincantieri di Sestri Ponente a quella in occasione della chiusura del sito della PSA di Aulnay, a partire in particolare dalla quale i compagni di Lutte Ouvrière hanno sviluppato il concetto del comité de greve; sul suo significato, come sul rapporto con l'assemblea dei lavoratori in sciopero e

sul ruolo dello sciopero come apprendistato e "scuola di guerra", ci si è ampiamente confrontati, anche con qualche spunto di approfondimento storico; la discussione ha così toccato anche il processo di formazione della coscienza rivoluzionaria, nell'esperienza della lotta tradeunionista e nella conoscenza dei rapporti tra tutte le classi della società borghese.

Lo spirito del dibattito, tentandone un primo bilancio, può forse essere indicato, oltre che negli interventi accennati all'inizio, nelle considerazioni svolte dal compagno di St Nazaire e da altri sul fatto che nessuno degli strumenti che possiamo usare, dalle campagne elettorali alla battaglia dentro i sindacati, dalle scuole di italiano per immigrati al volontariato di classe, può essere esente da rischi: anche per questo un confronto positivo e franco sulle rispettive esperienze e riflessioni è utile e da proseguire. È con questo impegno a proseguire che questo primo confronto si è concluso.

I lavoratori di Lotta comunista

Il testo di Lutte ouvrière

Il 12 e 13 ottobre si è svolto un incontro tra militanti dei settori operai delle due organizzazioni, Lotta Comunista e Lutte ouvrière. L'incontro ha permesso a una trentina di militanti dei due Paesi, provenienti da diversi settori dell'industria, dei trasporti, delle telecomunicazioni e della sanità, di conoscersi e di discutere le loro pratiche d'intervento.

L'obiettivo di queste due giornate non era quello di discutere i numerosi disaccordi tra le due organizzazioni sulla situazione politica e sui conseguenti compiti dei comunisti rivoluzionari. Le differenze sulla caratterizzazione della Cina, ad esempio, o sul modo in cui si pone la questione nazionale in Medio Oriente, pur essendo state oggetto di discussioni informali, non erano all'ordine del giorno dell'incontro. Ovviamente queste differenze non sono estranee alle diverse storie delle due organizzazioni, in quanto Lutte ouvrière si rifà al programma trotskista mentre Lotta comunista si dichiara "leninista". Senza ignorare l'importanza di queste differenze, la scelta fatta in questo caso era quella di affrontarle dal punto di vista delle loro conseguenze pratiche.

L'ordine del giorno delle due mezze giornate si è quindi concentrato sulla questione dell'intervento politico e sindacale dei militanti rivoluzionari nelle aziende, nonché sul loro intervento nelle lotte operaie. Su ognuno di questi temi, i compagni delle due organizzazioni hanno potuto constatare sia le loro preoccupazioni comuni sia le loro differenze sul ruolo politico del partito rivoluzionario e sui mezzi per costruirlo. Mentre l'obiettivo comune e difficile è quello di affermare le idee comuniste rivoluzionarie nelle aziende in un momento in cui il movimento operaio vive un profondo riflusso, le pratiche d'intervento rivelano concezioni diverse su come organizzare i lavoratori attorno ai militanti.

Ne è stato un esempio lampante per i compagni di Lutte ouvrière la discussione sul volontariato "di classe" dei compagni di Lotta comunista. Molti tra questi compagni hanno presentato questa attività di volontariato (in particolare la distribuzione di aiuti alimentari) come un modo per organizzare i compagni di lavoro in un'attività al di fuori dell'azienda e per combattere attivamente i pregiudizi xenofobi, andando a distribuire aiuti alle famiglie immigrate nei quartieri popolari.

Per i militanti di LO, in questa attività le relazioni tra lavoratori "autoctoni" e "immigrati" si stabiliscono in un rapporto di dipendenza non politico che pone più problemi di quanti ne risolve. Da un lato, i lavoratori sono in debito con l'organizzazione che fornisce loro aiuti materiali, mentre dall'altro gli "autoctoni" fanno la loro buona azione. Questo modo di entrare in contatto con i lavoratori immigrati sulla base di aiuti caritatevoli piuttosto che sulla base di interessi comuni da difendere e della necessità di organizzarsi come lavoratori ha suscitato non poche perplessità da parte dei compagni di LO.

Al contrario, i militanti di LC hanno sottolineato il loro disaccordo con l'idea di partecipare alle campagne elettorali presentando candidati di LO. I militanti di LO hanno difeso questa pratica come un modo per fare conoscere la propria organizzazione e le proprie idee ai compagni di lavoro e alla classe operaia in generale, approfittando del relativo interesse per la politica che si verifica in questa occasione. Diversi compagni di Lotta comunista hanno espresso la loro incomprensione per quello in cui vedono una perdita di tempo sul terreno "interclassista" delle elezioni. Altri ritengono che, candidandosi, LO alimenti le illusioni sul sistema politico borghese.

Una parte della discussione ha anche evidenziato la differenza di approccio alla militanza nelle organizzazioni sindacali. I compagni di LO hanno sottolineato che il loro intervento nei sindacati viene condotto con l'obiettivo di lottare contro la politica interclassista dei vertici delle confederazioni, caratterizzata dal riformismo e dalla concertazione con la borghesia. I militanti di LC, invece, consideravano gli attuali sindacati come strumenti di classe in cui l'attività non poneva gli stessi problemi e non comportava gli stessi rischi del terreno elettorale. Numerose discussioni, sia nelle riunioni che nei momenti informali dell'incontro, hanno sottolineato questa differenza nell'approccio dei compagni delle due organizzazioni all'attività sindacale.

Anche gli strumenti politico-organizzativi di ciascuna delle due organizzazioni hanno offerto l'opportunità di confrontare pratiche e obiettivi diversi. I compagni di LO hanno spiegato come cercano di organizzare i lavoratori intorno a loro attraverso una regolare stampa aziendale. L'obiettivo è quello di denunciare le politiche del governo e dei padroni in generale, ma anche di prendere spunto dai numerosi fatti quotidiani vissuti dai lavoratori per denunciare lo sfruttamento capitalistico. A tal fine, è importante che parte del lavoro editoriale, distributivo e finanziario provenga dai lavoratori stessi. I compagni di LC, invece, preferiscono una stampa aziendale, o bollettini sindacali incentrati su analisi relative all'azienda o al settore economico interessato. Insistono sulla vendita del giornale dell'organizzazione ai cancelli dell'azienda e sulla necessità di portare i loro compagni al loro circolo operaio locale.

L'intervento nelle lotte è stato un altro argomento di discussione. Utilizzando l'esempio della lotta contro la chiusura dello stabilimento PSA di Aulnay, condotta da un comitato di sciopero, i compagni di LO hanno sottolineato i loro obiettivi nelle lotte: cogliere l'opportunità offerta da una situazione in cui i lavoratori stanno uscendo dalla passività per organizzarli e farli sperimentare una lotta condotta democraticamente da loro stessi, superando i limiti dei conflitti gestiti dalle direzioni burocratiche delle confederazioni sindacali.

Nonostante i molti disaccordi emersi e le diverse pratiche, l'incontro è stato ricco e interessante per tutti i compagni presenti.

I lavoratori di Lutte ouvrière