Prolungamento a quaranta anni della durata di contributi necessari per andare in pensione, età della pensione portato a 65 anni, varo della legge 30/2003 che organizza la deregolamentazione del mercato del lavoro ; in questo autunno 2003, il governo Berlusconi non manca di progetti che mirano, secondo il linguaggio di moda nella borghesia di tutti i paesi, a "riformare" la società in direzione di una profonda regressione delle condizioni di lavoro.
Si tratta difatti di pesanti attacchi contro i lavoratori, a cui le organizzazioni sindacali rispondono fiaccamente. L'unica risposta alla legge 30/2003 è stata una giornata d'azione simbolica, ed è la stessa cosa per il progetto del governo sulle pensioni, al quale ha risposto il 24 ottobre uno sciopero generale di quattro ore all'appello dell'insieme delle organizzazioni sindacali, senza che queste spieghino come intendono proseguire la lotta. E il governo Berlusconi è tanto più all'agio nei suoi progetti che questi si inseriscono in una situazione preparata prima di lui dai governi di sinistra che, neanche loro, sono stati avari di queste cosiddette "riforme", riducendo i diritti dei lavoratori e paralizzando le loro reazioni.