Alla direzione nazionale di Lutte Ouvrière
Compagni,
Come annunciato, il CC della LCR ha discusso le proposizioni da sottomettere al suo congresso riguardo alle elezioni regionali ed europee del 2004. La prima di queste proposizioni è di confermare che la LCR sarà presente alle due elezioni.
La mobilitazione dei salariati contro gli attacchi del padronato, espressasi durante i movimenti sociali della primavera e dell'estate 2003, il rigetto della politica della destra e del governo Chirac-Raffarin, l'esigenza della lotta contro il Fronte nazionale, la necessità di opporsi alla politica social-liberale dell'ex sinistra plurale, ci portano a proporre l'unità di tutte le forze anticapitalistiche per preparare le prossime scadenze tanto nelle lotte che nelle elezioni.
Su scala nazionale, ciò riguarda le nostre due organizzazioni che hanno particolari responsabilità in questa nuova situazione politica. Auspichiamo dunque di intraprendere con voi delle discussioni per presentare ai nostri congressi rispettivi di novembre e dicembre proposizioni che permettano un accordo elettorale tra le nostre due organizzazioni.
Ci avete segnalato una lista dei punti sui quali auspicate sia fatta chiarezza prima di dibattere della piattaforma in senso stretto. Proveremo a rispondere alle vostre domande. Ma ci teniamo a ripetervi che non possiamo accettare, ancor prima dell'apertura di una discussione, una serie di preliminari o di ultimatum. Vi avevamo già detto nella risposta alla vostra prima lettera che non potevamo accettare una serie di caratterizzazioni. Visibilmente, persistete con lo stesso tono, gli stessi processi alle intenzioni nella vostra seconda lettera. Sappiate che con questo tipo di lettere, al di là delle divergenze politiche, non fate nulla per favorire le relazioni tra le nostre due organizzazioni. Al contrario, crea inutilmente una tensione. Di più, vi ripetiamo il nostro stupore per il fatto che questioni di forma (di cui non neghiano l'importanza) prendano il passo sul dibattito politico. Le formulazioni che utilizzate, lo spirito di chiusura che coltivate, la diffidenza evidente ed a priori su eventuali alleati locali è condannabile. Per noi l'essenziale risiede nel contenuto politico di una campagna comune. Si tratta di verificare se le basi di un accordo politico esistono per condurre insieme le prossime campagne elettorali. Poiché milioni di lavoratori, che votano LO o LCR, non capirebbero, nella situazione attuale, una divisione delle nostre due organizzazioni. Soprattutto nel quadro delle nuove leggi elettorali che penalizzano, in particolare l'estrema sinistra.
Certo i disaccordi politici tra le nostre organizzazioni sono numerosi e noti. Senza ritornare sull'insieme di questi ( sono riportati nel nostro scambio di lettere ), il giudizio che portiamo rispettivamente sulla natura e la dinamica del movimento altermondialista è un pomo della discordia maggiore, anche se noi giudichiamo positiva la vostra partecipazione alla manifestazione che denunciava il vertice di Cancun. Ma ciò non annulla l'importanza di altri punti, anch'essi ben noti, sui quali possiamo presentarci insieme.
In particolare, la rivendicazione chiave di un piano di emergenza sociale e democratico al servizio dell'interesse dei lavoratori, la difesa di una politica anticapitalistica e una presa di posizione generale contro la politica del governo Chirac-Raffarin e un distanziamento netto rispetto ai partiti dell'ex sinistra plurale.
Pensiamo che possiamo sviluppare insieme degli assi di una campagna elettorale che mettano l'accento sui seguenti punti
- Contro i "piani sociali" ed i licenziamenti, a difesa dell'occupazione, dei diritti dei disoccupati, per una legge di divieto dei licenziamenti collettivi e la messa sotto controllo pubblico o la requisizione delle imprese che licenziano e nello stesso tempo fanno profitti.
- La difesa della previdenza sociale e del settore sanitario contro i piani del governo e del Medef.
- Il rigetto delle leggi Fillon-Raffarin sulle pensioni, e la difesa delle rivendicazioni portate avanti dalle lotte sociali della primavera 2003 : trentasette anni e mezzo di contributi, 75%, sessanta anni, l'abrogazione delle misure Balladur e Fillon.
- Una politica di aumento dei salari e di difesa del potere d'acquisto.
- La difesa e l'estensione dei servizi pubblici e l'opposizione radicale ad ogni forma di privatizzazione dell'EDF, alla posta, alla SNCF.
- L'uguaglianza dei diritti.
- Il rifiuto dei piani di smantellamento dell'educazione nazionale.
- Il rigetto di tutti gli attacchi in materia di ambiente e di ecologia.
- Un'altra ripartizione delle ricchezze prelevando sui profitti capitalistici.
Proposizioni che mirano a mettere al centro il controllo dei lavoratori e della popolazione sui loro luoghi di lavoro o nei comuni per rimettere in discussione il potere assoluto delle banche e delle multinazionali.
Per le prossime elezioni europee, potremmo, appoggiandoci sulle conquiste comuni della campagna elettorale del 1999, combattere l'Europa capitalistica, ed in particolare, il progetto di costituzione europea, e difendere così la prospettiva di un'Europa sociale e democratica al servizio dei lavoratori.
Quanto ai punti sollevati dalla vostra iniziativa, ci teniamo a precisarvi che:
a) Siamo favorevoli ad un accordo nazionale tra le nostre due organizzazioni, LO e LCR. I capolista saranno dei responsabili delle nostre due organizzazioni. Noi proponiamo, nel caso in cui gruppi o militanti vogliano unirsi al quadro fissato dalle nostre due organizzazioni, che questi ultimi decidano in comune, come assicurare la loro partecipazioni sulle liste o nella campagna.
b) Proponiamo una dichiarazione d'intenti nazionale stesa dalle delegazioni delle nostre due organizzazioni. Ma ci sembra difficile che non comportino alcun elemento locale: come sarebbe possibile nella regione PACA non dire niente sulla presenza di Le Pen o nella regione di Tolosa di non evocare nulla circa il dramma di AZF ? Come sarebbe possibile che gli eletti uscenti che voi e noi abbiamo non facciano il bilancio della loro azione ? Sarebbe compatibile con quanto difendiamo insieme a questo proposito? Se la vostra preoccupazione è di evitare venti negoziati locali per venti piattaforme, siamo d'accordo. Vi proponiamo che questi adattamenti regionali siano discussi in un quadro nazionale.
c) Per le elezioni regionali, proponiamo che al secondo turno, le nostre liste non diano alcuna indicazione di voto. Nel caso in cui ci fosse un rischio di vittoria del FN e il mantenimento di una lista di sinistra pensiamo che le nostre liste dovrebbero invitare a votare per la lista di sinistra. La posizione delle liste sarebbe decisa di comune accordo. Anche noi respingiamo, per queste prossime scadenze elettorali, ogni ipotesi di fusione delle nostre liste al secondo turno con le liste della sinistra plurale.
Molte questioni restano da discutere, ma noi speriamo che questa lettera che presenta le deliberazioni della nostra direzione nazionale aiuterà a creare le migliori condizioni per una campagna comune tra le nostre due organizzazioni.
Vi proponiamo una prima riunione tra le delegazioni delle nostre due organizzazioni nei prossimi giorni.
Saluti rivoluzionari.
Per l'Ufficio Politico della LCR,
François Sabado e Léonce Aguirre.