I risultati LO-LCR

Εκτύπωση
Da "Lutte de Classe" n° 57 (Francia - elezioni amministrative : I risultati LO-LCR)
31 marzo 2001

Risultati delle liste lutte ouvrière

Nel primo turno delle comunali, le 128 liste metropolitane di Luttte Ouvrière hanno ottenuto il 4,37% dei voti nei comuni coinvolti, ossia 120347 voti. (tabella 1)

Questo risultato rappresenta un chiaro progresso rispetto ai nostri risultati nello stesso tipo di scrutinio, cioè le elezioni comunali del 1995.

Possiamo fare un paragone preciso innanzitutto nei comuni (49) dove ci siamo presentati sia nel 1995 che nel 2001. In questi comuni, raccogliamo quest'anno 55515 voti e il 4,31% dei voti, rispetto a 39879 voti e 2,81% nel 1995. Le nostre percentuali sono raddoppiate, e anche di più qualche volta, in quindici di queste città.

Eravamo presenti in 109 città diverse, tenuto conto del fatto che a Parigi, Lione e Marsiglia, la divisione in circoscrizioni (arrondissements) o settori necessita di presentare parecchie liste nella stessa città.

Nella maggioranza di queste città, 62 su 109, Lutte Ouvrière ottiene più del 5%, di cui otto città dove questo risultato ha superato il 10%.

Dopo questo primo turno delle elezioni, abbiamo ottenuto trenta eletti (di cui undici donne) in 22 città e 15 dipartimenti diversi. Al secondo turno, il 18 marzo, potemmo essere presenti in tre città nelle quali avevamo ottenuto più del 10% : La Chapelle Saint Luc (dipartimento dell'Aube), Laon (Aisne) e Sin-le-Noble (Nord) e abbiamo ottenuto a quest'occasione, sotto il nostro nome e senza fusione con un'altra lista, tre eletti. Ossia un totale di 33 eletti e elette all'uscita di questi due turni, in 25 città e 17 dipartimenti differenti.

In questo tipo di elezione, il numero degli eletti non è significativo, perché è quasi aleatorio e non dipende veramente del numero dei voti ottenuti. Se non c'è un secondo turno, bisogna avere più del 5% per partecipare alla ripartizione dei seggi, ma si può ottenere un seggio col 5,5%... o nessuno coll'8 o 9%. Se ci sono due turni, bisogna obbligatoriamente avere ottenuto più del 10% al primo per avere qualche possibilità di avere un eletto al secondo, a meno di fondere la propria lista con un'altra per il secondo turno. E per questo bisogna non vergognarsi molto di rinunciare alle proprie idee per una poltroncina.

Nonostante questo, abbiamo ottenuto trenta eletti al primo turno, e tre al secondo turno, con delle liste Lutte Ouvrière, senza nessuna fusione con chicchessia.

Risultati delle liste "presentate" o "sostenute" dalla Ligue Communiste Révolutionnaire.

La LCR ha "presentato" o "sostenuto" secondo le sue parole, 91 liste intitolate "100% a sinistra" o "tutti insieme a sinistra" o "a sinistra diversamente", e anche con "denominazioni più locali" secondo il giornale della LCR "Rouge" (rosso), come per esempio "Bagnolet plurale" nella città di Bagnolet nella periferia parigina. Tutte queste denominazioni tendevano a non annunciare tutte queste liste come liste LCR ma come liste "aperte", pluraliste, di cui la LCR non era altro che una componente più o meno affermata, qualche volta decisiva e qualche volta no, di cui però gli associati non dovevano ammettere tutte le idee, e neanche essere davvero solidali.

Da questo punto di vista, la LCR è veramente riuscita, con questa campagna, nel suo primo tentativo di apparire in modo notevole in elezioni locali. Ha trovato l'elettorato che si augurava di incontrare, grazie alla sua apertura verso ambienti che non vogliono apparire sotto un'etichetta politica o con un programma troppo vicino a quello affermato dalla LCR.

Se contiamo Parigi, Lione e Marsiglia ognuna come una sola città, le liste "100% a sinistra" e le loro varianti erano presenti in 77 città differenti. Nella maggioranza di queste città, ossia 40 città, hanno ottenuto un risultato di più del 5%, di cui tredici città dove hanno superato il 10%

Al primo turno, la LCR ha ottenuto complessivamente, con queste 91 liste, 93182 voti, ossia il 4,52% dei voti e 26 eletti in 18 città e 12 dipartimenti differenti, ai quali bisogna aggiungere gli eletti del secondo turno.

Queste cifre sono da paragonare con quelle di Lutte Ouvrière che ottiene, ricordiamolo, 120347 voti, ossia il 4,37% dei voti.

La LCR ottiene complessivamente meno voti di LO, il che è normale poiché abbiamo presentato più liste, ma la sua percentuale dei voti, laddove si è candidata, risulta in fine dei conti leggermente superiore alla nostra.

Se si paragonano i risultati laddove la LCR era sola, si ottiene il 6,21% dei voti. Laddove LO era sola, ottiene il 5,37% dei voti.

Laddove LO e LCR si presentavano simultaneamente, la LCR ottiene il 3,71% dei voti e LO il 3,63%. E' il caso per 44 liste.

Anche se i risultati di LO non sono affatto un punto di riferimento, si tratta quindi sul piano elettorale di un vero successo per la LCR.

Non solo la LCR è riuscita a raggruppare su delle liste "presentate" o "sostenute" da lei, anche se alcune non erano affatto delle liste LCR, candidati di origini diverse, associativi, ecologisti, antimondialisti, ecc.. Ma ha innanzitutto incontrato un elettorato che si è riconosciuto in queste appellazioni "100% a sinistra", "a sinistra veramente", "tutti insieme a sinistra" o altre, che si collocano nella "sinistra" e non all'infuori.

La LCR si augurava una verifica elettorale della sua politica e l'ha ottenuta. E questo sicuramente rafforzerà quelli che nel suo seno volevano cambiare il nome della LCR. Al congresso che si era pronunciato su questa scelta, erano una maggioranza per il cambiamento, ma una maggioranza dei due terzi per decidere. Senz'altro questa condizione sarà soddisfatta alla prossima occasione.

Commento

La prima reazione dei fautori dell'unità a qualsiasi prezzo è stata di sommare i risultati, come fa d'altra parte François Olivier in Rouge che conclude in sostanza : "vedete che risultato avremmo ottenuto se ci fossimo presentati insieme". Il problema è che, se non ci siamo presentati insieme, è perché non abbiamo la stessa politica a lungo termine. Questo si è verificato nelle nostre discussioni e si verifica nel modo, con quale nome e con chi ci siamo presentati rispettivamente.

La LCR voleva assolutamente che le nostre liste non siano intitolate solo LCR-LO, voleva associarci altri ambienti che lei chiama associativi ma che non erano pronti ad integrarsi ad una lista intitolata solo LCR-LO. La LCR accettava in principio questa appellazione, ma a condizione di potere temperarla col permettere ad altre organizzazioni di esprimere al livello locale, nella dichiarazione d'intenti elettorale, punti di vista diversi.

Noi lo rifiutavamo perché questo significava rinunciare ad agire come nelle elezioni europee, nelle quali avevamo annunciato chiaramente il nostro colore politico.

La LCR rifiutava assolutamente di fare come per le europee e di candidarci solo come LO-LCR : il suo congresso di giugno ha sancito questa posizione.

Un secondo ostacolo stava nel fatto che rifiutavamo di votare al secondo turno per i partiti della sinistra di governo. La LCR invece ci teneva ad annunciare il suo intento di farlo già prima del primo turno, e l'unico compromesso che ci propose fu che ognuna delle nostre due organizzazioni facesse ciò che voleva. Così hanno fatto molte liste da lei sostenute, che non hanno dato al secondo turno le stesse consegne di voto della direzione della LCR. Ma, in questo mondo dove i più deboli sono anche i più ingannati, riteniamo che la chiarezza politica è indispensabile.

Un'altra ragione che non fu discussa ma fu evocata, era la possibilità di fondersi al secondo turno laddove le nostre liste comuni avrebbero superato il 5%. Consideravamo tale eventualità come un tradimento della nostra cosiddetta politica comune. Non si può criticare il governo al primo turno per poi chiedere l'elemosine di poltroncine municipali al secondo turno, quando gli elettori ce ne avranno dato la possibilità, senza però augurarselo necessariamente.

La LCR ha mantenuto le sue scelte politiche. Abbiamo potuto verificarlo, poiché ha presentato o sostenuto 91 liste che non si chiamavano LCR ma portavano un nome relativamente vago. Infatti, oggi come oggi, essendo "sinistra" e "destra" dei termini ben svalorizzati, o addirittura privi di senso, termini come "100% a sinistra", "a sinistra veramente" non lo sono molto meno.

Queste liste non si presentavano come d'estrema sinistra, non si presentavano neanche come all'esterno della sinistra di governo, bensì nella sinistra.

La LCR ha chiamato a votare al secondo turno per le liste del governo e se alcune delle liste che sosteneva hanno rifiutato di farlo, altre si sono anche fuse con le liste "sinistra di governo", compreso con una lista guidata da un membro dell'MDC, il partito dell'ex ministro degli interni Chevènement, o hanno chiesto senza successo di potere farlo.

Allora la reazione più spontanea, che non è necessariamente quella più politica, è di pensare : "se ci fossero state liste comuni "100% a sinistra sostenute dalla LCR e LO", i voti delle liste "100% a sinistra" e i voti delle liste LO si sarebbero sommate. Ci sarebbero, in fin dei conti, molto più eletti.

Si potrebbe anche aggiungere, molto più eletti LCR perché così i militanti della LCR avrebbero potuto ritrovarsi ben più numerosi sulle liste della sinistra plurale al secondo turno.

Ma esaminiamo di nuovo la questione : i voti Lutte Ouvrière e "100% a sinistra" si sarebbero sommati davvero ? Certamente no ! La LCR lo sapeva poiché ha scelto di non presentare liste LCR ma liste dalla composizione e dal titolo variabili, soltanto "sostenute" dalla LCR, più qualche militante "alternativo" o altro. Molti elettori di tali liste non avrebbero votato per LO. Ed è verosimile, e augurabile, che così sarebbe stato anche dalla parte degli elettori di LO.

E' quindi più che verosimile che il disaccordo tra LO e LCR in queste elezioni abbia portato a questo risultato paradossale che più voti sono andati alle liste delle due organizzazioni che se ci fossero state solo liste comuni. Per di più, nelle nostre discussioni, la LCR manteneva la possibilità di presentare delle liste il cui nome non avrebbe comportato affatto il nome LCR, neanche sotto la forma "sostenuta dalla LCR".

Il successo della LCR sarà forse anche un successo politico. Ma non è il tipo di successo politico che stiamo ricercando.

Il nostro obiettivo è di costruire il partito che manca ai lavoratori, un partito che in ogni circostanza difenda gli interessi politici del mondo del lavoro e si schieri non solo "a sinistra", non a sostegno della sinistra di governo, bensì come avversario.

Non è facile, ma non c'è altra strada.

Raggruppare degli ecologisti, degli antimondialisti, antiliberalisti e alcuni altri, battezzandoli "obiettivamente anticapitalisti" mentre loro stessi non lo dicono, forse oggi è più facile, ma non è la strada che intendiamo imboccare, perché il relativo successo della LCR che raggiunge risultati paragonabili ai nostri, non è il successo che ci auguriamo.

Non lo consideriamo un successo politico nel senso della costruzione di un partito rivoluzionario proletario, di un partito 100% comunista e non 100% "a sinistra".

Questo significa che non ci rincresciamo di esserci presentati separatamente, anzi. Non abbiamo la stessa politica, queste elezioni lo dimostrano, e non abbiamo più neanche esattamente lo stesso elettorato. La LCR è riuscita, dal primo colpo, a conquistarsi un elettorato, vedremo se lo conserverà, e se questo si tradurrà positivamente per la sua organizzazione.

Certamente abbiamo accolto sulle nostre liste molti militanti di associazioni e organizzazioni popolari diverse perché i nostri militanti, troppo poco numerosi per avere un'attività in tutti i campi, non prendono l'iniziativa di creare o fare vivere tali organizzazioni. Le sostengono, quando possono, fosse solo con la loro presenza nelle manifestazioni o con un aiuto locale. Ma i militanti di associazioni presenti sulle nostre liste non hanno esatto che queste liste non fossero liste LO. Non erano messi a disagio dall'essere presentati come candidati LO e non come candidati "sostenuti" da LO. Può sembrare solo una sfumatura, noi la consideriamo una differenza fondamentale.

Discussione sui risultati

Nei risultati che pubblichiamo lì sotto, abbiamo notato, come ha fatto Rouge, tutte le liste rivendicate dalla LCR sotto il nome di "liste presentate o sostenute dalla LCR nelle comunali".

Abbiamo quindi integrato i risultati di tutte queste liste nei risultati dati nei presenti articoli e nelle tabelle. Però, l'abbiamo detto, alcune di queste liste meritano un esame più approfondito, secondo la loro natura politica o la loro composizione. Notiamo che la LCR non rivendica veramente queste liste come liste LCR poiché Rouge parlava più modestamente di "liste presentate o sostenute dalla LCR". Non bisognava neppure scioccare tutti quelli che era riuscita ad associarsi, col dare l'impressione che se li annetteva all'indomani dell'elezione.

E' però difficile avere un'idea precisa di cosa rappresentano i risultati attribuiti alla LCR senza esaminare il materiale elettorale (dichiarazione programmatica, scheda di voto, volantini vari e dichiarazioni alla stampa) di tutte queste liste.

Abbiamo solo avuto comunicazione, per questa discussione, del materiale elettorale di 37 di queste liste (su 91), cioè solo un po' più di un terzo.

Abbiamo notato che 20 di queste liste si potevano veramente considerare come delle liste LCR ma le 17 altre lo erano molto meno, o addirittura non affatto. Ovviamente non vogliamo estrapolare questa proporzione a tutte le liste LCR , e la nostra discussione si limiterà a queste 17 liste di questo secondo gruppo, come se non ce ne fossero altre sulle 91 liste rivendicate dalla LCR (e insistiamo sul fatto che non abbiamo scelto queste liste, sono solo quelle di cui abbiamo potuto avere il materiale)

Le 20 liste del primo gruppo sono presentate nella loro dichiarazione programmatica come liste "100% a sinistra, sostenute dalla LCR", qualche volta con "militanti del movimento associativo" (a Perpignan) o "con il movimento Resistenza" (a Marsiglia 1°, 2°, 3° e 4° settori) o "con degli associativi" (Strasburgo). Alla nostra conoscenza erano il più delle volte (e forse sempre) condotte da militanti LCR e possono quindi essere considerate veramente come delle liste LCR.

Il fatto, da parte di questa organizzazione, di scegliersi un'appellazione "di sinistra" che non la isolava troppo dalla maggioranza di governo è un'altra questione anche se non è meno significativa.

Ma tra quelle delle altre liste considerate come liste LCR dalla stampa e di cui abbiamo potuto esaminare il materiale elettorale, si trovano :

- A Lione, le liste "a sinistra diversamente" sostenute dalla LCR, condotte da Marylène Cahouët, un' eletta del PCF, e il quotidiano Le Progrès de Lyon afferma che "le liste "a sinistra diversamente" rifiutano l'appellazione d'estrema sinistra".

- A Orléans, la lista "a sinistra veramente, sostenuta, in questo ordine, dal PCF, dalla LCR, "Babordo di Loira" e e di militanti del movimento sindacale, femminista e associativo", lista condotta da Michel Ricoud del PCF, cercherà al secondo turno di fondersi con la lista sinistra plurale condotta da Sueur (PS) che rifiuterà.

- A Villers-les-Nancy, sulla lista "la sinistra villerese", sostenuta da PCF, LCR e dagli Alternativi e condotta da Marie-Odile Teruel del PCF, c'era solo un militante LCR, un giovane studente, in 10a posizione. Un loro volantino esordiva così : "care concittadine e cari concittadini"...

- In Le Kremlin-Bicêtre (periferia parigina), lista "100% a sinistra con i lavoratori, i disoccupati, gli immigrati e per l'ecologia" (senza menzione della LCR sulla scheda di voto, ciò che comunque è frequente ma più significativo in questo caso), lista condotta dal vicesindaco uscente, membro del PCF. Una delle due candidate LCR, Carine Barbier, è in seconda posizione. Al secondo turno, la lista si fonde con MDC, PS, Verdi, PRG, PCF. Carine Barbier, l'unica LCR su questa lista del secondo turno, si ritrova in 24a posizione ma fa parte lo stesso degli eletti. Il capolista Laurent, eletto a sindaco, è dell'MDC di Chevènement.

- A Gennevilliers (periferia parigina), lista "100% a sinistra" (nessuna menzione della LCR sulla scheda di voto) sostenuta, in questo ordine da "Gennevilliers per tutti, LCR, socialismo dal basso, associativi, cittadini dalle convinzioni comuniste, ecologisti che vogliono che un'altra voce si faccia sentire a sinistra". Questa lista può essere considerata una lista LCR poiché ha due eletti membri della LCR al primo turno, ma il suo titolo non è di una lista d'estrema sinistra.

- A Savigny-le-Temple, "lista 100% a sinistra diversamente a Savigny", lista sostenuta da "la LCR, delle associazioni, gente di Savigny e "Déclic" (scatto)", condotta però da un militante LCR (che non rivendica la sua appartenenza).

- A Lorient, lista "tutti insieme a sinistra". Dichiarazione d'intenti : "siamo risolutamente a sinistra, spesso militanti associativi, laici, sindacali e politici". Senza menzione del sostegno della LCR sulla scheda di voto.

- A Rouen, lista "tutti insieme a sinistra", costituita e sostenuta, in questo ordine da "il RUT, la LCR, i color malva, il CIRC, Baracanna, dei militanti Verdi e dei militanti associativi".

Ma se i capi di queste liste appartengono alla LCR (ciò che gran parte degli elettori non sa), le loro dichiarazioni come la costituzione delle liste non comportano nessun segno che si schierino all'estrema sinistra.

E non sono le uniche poiché c'erano tali liste a Miramas, a Vitrolles, e questo permette di concludere che le liste "presentate o sostenute dalla LCR" hanno risultati che non si possono attribuire all'estrema sinistra, almeno all'estrema sinistra rivoluzionaria e innanzitutto proletaria.

Tutte queste liste fanno parte delle liste annunciate dalla LCR, infatti i loro risultati corrispondono all'obiettivo ricercato dalla LCR, e questo li caratterizza politicamente.