Libia : i guerrafondai occidentali

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25 marzo 2011

(Editoriale di Lutte Ouvrière n. 2225 del 25 marzo 2011)

L'esercito francese è in prima linea della coalizione di grandi potenze che stanno bombardando la Libia. Sarkozy, Juppé e compagnia, che fanno i bulli da diversi giorni, si rallegrano a gran voce del loro successo diplomatico per aver ottenuto il voto della risoluzione delle Nazioni Unite che, con la solita ipocrisia della diplomazia internazionale, autorizza una "zona d'esclusione" aerea. L'intervento si limita, almeno per ora, ad un attacco dell'aviazione. Ma è una guerra vera, con delle bombe vere, dei veri morti e delle vere distruzioni. E i dirigenti hanno un bel ripetere che nel mirino ci sono solo obiettivi militari, le vittime tra la popolazione civile si moltiplicheranno. Quelli che dirigono questa guerra lo sanno bene. Sono gli stessi che hanno inventato l'espressione "danni collaterali".

Le grandi potenze e i nostri dirigenti affermano che intervengono per venire in soccorso al popolo libico che stava per essere massacrato dal suo dittatore. Sì, Gheddafi è un dittatore, oppressore del proprio popolo. Ma lo è stato da quarant'anni, e per molto tempo lungo con gli applausi di tutti i grandi del mondo! I movimenti del mento di Sarkozy non possono fare dimenticare l'accoglienza ossequiosa che aveva organizzata per la venuta di Gheddafi a Parigi.

Gheddafi era un amico finché riusciva a tenere il suo popolo fermamente sotto la sua ferula, controllava i rubinetti del petrolio e incassava redditi con cui poteva essere un buon cliente per i venditori d'armi, tra cui la Francia.

Per parafrasare le parole di un comico, per lo Stato-Maggiore francese non è tanto difficile sapere di quali armamenti disponga Gheddafi: basta ritrovare le fatture!

Ora che il potere di Gheddafi è scosso, i suoi protettori occidentali lo abbandonano, come avevano abbandonato tempo fa Saddam Hussein, che avevano tanto protetto prima. E le circostanze offrono a Sarkozy la possibilità di giocare al capo di guerra e di provare a restaurare la sua immagine agli occhi dell'opinione pubblica araba dopo gli errori commessi in Tunisia ed Egitto, dove la Francia è stata tra le ultime a mollare i dittatori. Per inciso, Sarkozy spera di raccogliere qualche percentuale di più nella corsa alle presidenziali.

Tuttavia, non è nemmeno sicuro che riuscirà a ristabilire la sua reputazione, perché tutti i popoli arabi, nel corso della loro storia, hanno fatto l'esperienza che quando le potenze imperialiste intervengono, non lo fanno mai per aiutarli, ma a seconda del periodo per colonizzarli, dominarli, spezzettarli o, in ogni caso, per depredarli.

Mentre le potenze occidentali hanno lanciato i loro aerei sulla Libia, con il pretesto della difesa del popolo libico e della democrazia, le truppe dell'Arabia Saudita stanno invadendo il piccolo stato del Bahrein per schiacciare il movimento popolare, senza che le potenze occidentali esprimano la minima disapprovazione.

Ben al di là dei popoli arabi, molti popoli in Africa, Asia e America Latina hanno sperimentato gli interventi militari che le potenze imperialiste hanno sempre giustificati con grandi frasi come "la lotta per la democrazia " o "la difesa della civiltà ".

Le potenze imperialiste, compreso la nostra, sono presenti in Afghanistan, affermando di stare lì per "combattere il terrorismo", "instaurare la democrazia" o per "liberare le donne", mentre sono i loro bombardamenti alla cieca che terrorizzano i villaggi, mentre la loro democrazia non è altro che il regno dei signori della guerra, e le donne sono oppresse come prima.

Questa guerra non è una guerra giusta, non più di ogni altra che Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno fatta in passato contro i popoli. E il fatto che il Partito Socialista si sia allineato subito dietro Sarkozy in questo caso, dimostra solo che nessuno è meglio dell'altro, in politica estera come in politica interna. C'è bisogno di ricordare che il Partito Socialista si è assunto la responsabilità di alcune delle peggiori guerre coloniali e avventure militari dell'imperialismo francese, la guerra d' Algeria in particolare?

A differenza dei dirigenti del Partito Socialista, affiancato dagli ecologisti che sono pacifisti solo quando non c'è la guerra, i lavoratori non devono essere solidali, e ancora meno orgogliosi, dell'intervento francese in Libia.

Le truppe francesi fuori dall'Africa, alt ai bombardamenti in Libia da parte delle forze aeree francesi!

Arlette Laguiller