La dichiarazione di Arlette Laguiller la sera del primo turno dell'elezione presidenziale (da "Lutte de Classe" n°105 maggio-giugno 2007)

Εκτύπωση
La dichiarazione di Arlette Laguiller
22 aprile 2007

Prima di tutto ringrazio della loro fiducia e della loro coscienza tutti coloro che mi hanno dato il loro voto e il loro sostegno.

Com'è evidente, saranno Nicolas Sarkozy e Ségolène Royal a disputarsi il secondo turno.

Il timore di vedere Bayrou o Le Pen sorpassare Ségoléne Royal è stato avanzato unicamente per favorire, dal primo turno, un voto presentato abusivamente come utile.

Per tornare al passato, non rimpiango, anzi ne sono fiera, di essere stata la sola a rifiutare nel 2002 di chiamare a scegliere tra due uomini di destra e a rifiutare di votare per Chirac, Chirac che aveva Sarkozy tra le sue schiere. E questo per, si diceva, sbarrare la strada a Le Pen che non aveva affatto guadagnato voti al primo turno e che era presente al secondo turno unicamente perché Jospin, con la sua politica, aveva perso due milioni e mezzo di elettori.

Chirac era stato largamente eletto con i soli voti della destra. Le Pen non aveva dunque alcuna chance d'essere eletto ma, adesso, Sarkozy ha molte chance di esserlo.

Oggi Le Pen è sempre là ed è ancor più trasversale alle idee di Sarkozy, che valgono quanto quelle di Le Pen.

In effetti, coloro che, ingannati dall'appello del Partito socialista e del Partito comunista - che volevano anche evitare di dover rendere conto d'aver perso in due quattro milioni di voti - hanno votato per Chirac, hanno dovuto subire Sarkozy per cinque anni e se lo ritrovano adesso ben più potente di quanto non lo fosse Le Pen.

Dunque, a questo secondo turno, questa volta, non c'è alcun voto utile per i lavoratori.

Infatti né Sarkozy, evidentemente, né Ségolène Royal più di lui, alzeranno un dito per risolvere i problemi più urgenti delle classi popolari che sono la disoccupazione, il peggioramento continuo del tenore di vita e la drammatica crisi degli alloggi.

Tuttavia, mi auguro di tutto cuore che Sarkozy sia battuto, perché la sua arroganza non merita che questo, e il suo programma non prevede altro che regali al padronato e, in particolare, al più potente. Le misure che ha annunciato sono in continuità con questi cinque anni del peggior governo che abbiamo avuto da molto tempo, vale a dire spremere i poveri per dare sempre più a quelli che si arricchiscono a scapito della popolazione.

Io voterò dunque per Ségolène Royal. E chiamo tutti gli elettori a fare altrettanto. Se io faccio questa scelta è unicamente per solidarietà con tutti coloro che, nelle classi popolari, dichiarano di preferire "tutto a Sarkozy".

Io assumo e difendo la loro volontà di cacciare Sarkozy, ma dico loro, tuttavia, che Ségolène Royal non migliorerà, non più di Sarkozy, le sorti delle classi popolari.

Sia Ségolène Royal che Sarkozy sono dalla parte del capitale, dalla parte degli speculatori, degli sfruttatori e di chi licenzia, e ne sono dei buoni e leali servitori. L'uno e l'altra non faranno che favorire la grande borghesia, come tutti e due hanno già fatto nei governi ai quali hanno partecipato, sia attualmente he cinque anni fa.

E' la loro appartenenza comune al campo del grande patronato che renderà loro impossibile, all'una come all'altro, di risolvere i problemi essenziali della popolazione, vale a dire, prima di tutto, lo ripeto, la disoccupazione generalizzata, la crisi drammatica degli alloggi popolari e l'indebolimento continuo del potere di acquisto.

I risultati di questo primo turno lasciano supporre, se facciamo la somma dei voti a sinistra comparati ai voti di destra, che Ségolène Royal non ha che poche chance di superare il secondo.

Ma è lei ad aver scelto tale rischio ! Ha scelto di fare una campagna neutra, più rivolta al patronato grande e medio, che verso le classi popolari.

Regali precisi per il primo, unicamente vaghe parole per le seconde.

Una campagna incapace di sollevare l'entusiasmo di coloro che sono esclusi dal progresso sociale, una campagna che non conta che sull'effetto di repulsione di Sarkozy e che non voleva dispiacere al padronato.

Ma la disperazione non basta a suscitare la speranza.

Allora, se è senza riserve che chiamo a votare per Ségolène Royal, è assolutamente senza illusioni su ciò che ella stessa, e tutti vecchi ministri, che sono i dirigenti del partito socialista, faranno se giungeranno al potere.

Io sono assolutamente solidale con tutti coloro che vogliono votare per Ségolène Royal. Ma io dico loro che essi saranno immancabilmente e assai rapidamente delusi, come lo sono stati cinque anni fa dal governo Jospin.

Ségolène Royal, se sarà eletta, non sarà peggiore di Sarkozy, ma non sarà neanche migliore! Ella non prenderà forse tutte le misure in favore dei privilegiati che la destra prende in questo momento, ma sotto il suo mandato, e anche prima del termine dei cinque anni, noi avremo delle grandi disillusioni, come ne abbiamo avute con il precedente governo socialista.

A meno di imporgli, esattamente come avremo da imporle a Sarkozy, le nostre principali rivendicazioni attraverso dei movimenti sociali sufficientemente forti e solidali.

Ho detto tutto questo nella mia campagna, ma molti elettori hanno pensato di dover dare, al primo turno, un voto che hanno creduto utile.

A questi dico che si sono ingannati.

Il loro voto al primo turno non sarà stato né un voto né una scelta utile. Quanto al secondo turno, forse servirà, lo spero, a evitare Sarkozy, ma non servirà a evitare una politica pro-padronale, che siano Sarkozy o la Royal ad applicarla.

Ma è dunque per associarmi ai desideri che sono senza dubbio quelli della maggioranza del mondo del lavoro, questo mondo che è sempre stato ed è ancora il mio unico campo, che scelgo di votare e di chiamare a votare per Ségolène Royal.

Ma sono convinta che tutti i lavoratori dovranno, chiunque venga eletto, ritrovarsi molto rapidamente, insieme, sul cammino delle lotte.

Arlette Laguiller